BEAUTIFUL BIZARRE ARTIST DIRECTORY
Yari DG joins the beautiful family of the Beautiful Bizarre Artist Directory!
CHISSA' DOVE - RACCONTI INDIGERIBILI
Illustration made for the unpublished story by Greta Rocco “Chissà dove” for the “Racconti indigeribili” column of CrunchED!

100 ANNI DI PIER PAOLO PASOLINI
“To understand Pasolini’s work, it is necessary to start from the beginning, from the places of this childhood and adolescence. Casarsa, Versuta, Friuli. Decisive years for his human, intellectual and literary formation. The small world of Friuli, intensely loved, its Nature, will remain a fundamental and existential point of reference for Pasolini. On the occasion of the centenary of his birth, on March 5, we decided to launch a call for illustrators. We have chosen short passages, images, from the stories present in “Un Paese di temporali e primule”, pubblished by Guanda in 1993 in which through words, anecdotes, memories, that period that encompasses Pasolini’s experience in Friuli is reconstructed. We liked the idea of being able to revive the words of Pier Paolo Pasolini through the vision of multiple illustrators.” – CrunchED
Below the illustration by artist Yari DG
50 MORSI ALLA LUNA
“On July 20, 50 years ago, Neil Amstrong, Buzz Aldrin and Michael Collins left their mark on the history of humanity. This mark is followed by others, more or less profound, and we too could not resist the temptation to join in so as to leave a metaphorical visual mark in the shape of a bite. After all, the Moon has inspired poets, writers, singer and musicians. With its regularity, for centuaries, it has governed peasant life and influenced the human soul. On the occasion of this anniversary, we have all become a little lunatic and we thought of satisfying in one fell swoop both the hunger for images and the desire to leave our own personal mark. All this could only be summed up with 50 Bites to the Moon, a collection of 100 illustrations inspired by 100 lunar quotes.” – CrunchED
Book cover and illustration by author Yari DG
YDG 120 PANORAMIC PINHOLE
The YDG 120 Panoramic Pinhole is a pinhole camera, panoramic format for medium format film. The camera is entirely handmade! Below is the Lomography interview for my camera and some photos taken.
Yaridg è un utente della nostra community eclettico, appassionato, con una vena artistica molto interessante. Ha scelto di mettersi in gioco e costruire la sua prima pinhole panoramica! Nella sua LomoHome è racchiuso il suo mondo. Scopriamo la sua nuova pihole.
Ciao Yaridg grazie per averci mostrato il tuo progetto! Ti va di raccontarci di te?
Ciao, Sono un autore figurativo, mi occupo di Illustrazione, Tatuaggi e Pittura; ho sempre creato immagini sin da piccolo per cui facile appassionarmi alla fotografia.
Catturare storie con un oggetto meccanico mi ha sempre affascinato.
Quando è iniziata la tua passione verso la fotografia?
La passione per la fotografia è nata quando avevo 16 anni, con una Yashica MAT 124G che mi ritrovai tra le mani con la quale me ne andavo in giro con un amico e la sua Zenit a fotografare qualsiasi cosa mi circondasse. In quegli anni non era un problema trovare pellicole, persino di medio formato e leggevo libri di fotografia che trovavo nelle biblioteche per saperne sempre di piu in una specie di percorso avventuroso. Ho sempre scattato in analogico perchè ho iniziato in questo modo e col tempo mi sono sempre piu appassionato alla storia della fotografia, alle diverse fotocamere, di cui nutro una piccola collezione che cresce sempre piu e di cui non posso piu fare a meno e al vastissimo mondo delle pellicole, un mondo cromatico ben lontano dal digitale.
Da quanto tempo fai parte della community Lomography?
Fu in questo modo che anni fa scoprii la lomografia e la vostra community, dove ben presto acquistai la fantastica Diana F+
Da dove nasce l’idea di costruire la tua Pinhole?
E’ da questa passione che mi sono divertito a costruire questa mia Pinhole Panoramica medio formato e ogni volta è una sorpresa vedere gli scatti che ne vengono fuori, scatti che oggi voglio condividere con voi! L’ho chiamata * YDG 120 Pinhole Panoramic*
INK ON SHOES
December 7-9, 2019 – VANS LIVE PAINTING with the MATTIA FAGNANI ONLUS Association at R’USH in Naples. The uniqueness of a Vans shoe customized by artists such as David Diavù Vecchiato, The Art of YariDG, Gianluca Rarro in live painting. It’s possible, it’s INK ON SHOES! We have organized a unique event: 3 days dedicated to art, sport and circus juggling shows for a good cause: supporting the Mattia Fagnoni Onlus Association and the fight against rare diseases that affect too many children every years.
200 ANNI DI FRANKENSTEIN
CrunchED’s Bite presents a special edition for the 200th anniversary of Frankestein.
“On january1, 1818, Mary Shelley’s novel was published for the first time, which gave rise to the literary figures of Dr. Victor Frankenstein and his monstrous creature. A figure that inspired cinema, science, medicine….and even us at CrunchED! Each writer and illustrator chose a part of the body and between stories and drawings we built our own personal creature.” – CrunchED
This is the illustration by artist Yari DG.
#crunched28 - I MORSI
Interview between CrunchED bites!
Per il quadrato di oggi mordiamo l’arte di Yari Di Giampietro, in arte YariDg
Ciao Yari e benvenuto tra i morsi quadrati! Noi di CrunchEd siamo molto affamati di nuove storie e ci piacerebbe conoscere la tua. Che giro ha fatto e di cosa si è nutrita la tua immaginazione prima di approdare tra carta e colori?
Ciao, e grazie a voi per avermi invitato!
Come dico sempre, in realtà non ho mai scelto di fare ciò che faccio, semplicemente non ho mai smesso di farlo.
Sin da bambino l’unica cosa che ha nutrito la mia immaginazione è stata la Curiosità; cerco di comprendere ciò che mi circonda con il solo osservare e tento di trascrivere la mia ricerca con gli attrezzi del mestiere: le mie mani.
I tuoi lavori si muovono dirompendo fra realismo estremo e immaginari surrealisti caricaturizzati. Non ci nascondono però un tuo amore per tutto ciò che è classico, come neanche la tua curiosità e la voglia di sperimentare. Mi viene da pensare che hai troppo da dire e non puoi limitarti a un solo mezzo comunicativo. Ma anche che non vuoi rinchiuderti dentro uno stile.
Chiudersi in uno stile sarebbe un suicidio della creatività; ho sempre odiato chi pretende un unico stile senza anni di gavetta o chi dopo tanto ne rimane inglobato.
Io non mi reputo pittore o illustratore o quant’altro, se non un creatore di immagini e forse davvero non mi basta una sola disciplina figurativa per raccontarmi ed è proprio questa ricerca tanto varia a mantenermi vivace creativamente.
Sappiamo che sei diventato tatuatore. Ennesima forma di espressione artistica. Come ci sei arrivato, ti soddisfa o ti limita?
Oggi l’arte del tatuaggio si è affermata come una disciplina figurativa piuttosto seria e vivace.
Così, dai disegni che facevo ad amici per farseli tatuare son passato direttamente a tatuarli, grazie ad una tattoo machine regalatami da un’amica.
Oltre ad essere un ottimo lavoro artistico, è stata l’ennesima tecnica con la quale mi son rimesso in gioco, cercando di inglobare un ulteriore disciplina figurativa e condividendo con la gente la mia creatività ed è molto divertente!
I tuoi lavori sono molto dettagliati, al limite dell’umana visione. Non posso non menzionare la tua serie Mani, ad esempio.
Si, nella serie “Mani”, alla quale sono molto affezionato, ho messo tanta roba, tecnica, teoria, espressione accumulata in anni di studio. Spesso i miei lavori sono molto dettagliati, questo perchè amo i particolari, le sfumature sottili e profonde che fanno parte della vita e da osservatore il mio compito è proprio quello di spingere la gente a soffermarsi ad osservare, costringendola al dettaglio.
Ora una domanda irrinunciabile per il palato di CrunchEd: qual è il tuo rapporto con la musica e quali vie sceglie per farsi strada fino ai tuoi disegni?
Mi capita di accorgermi sempre tardi che un album che stavo ascoltando durante una pittura avesse smesso di suonare, ritrovandomi nel silenzio come se niente fosse.
In realtà amo la musica per accompagnare i miei pensieri quotidiani, specie quando sono in macchina, ma proprio per questo quando dipingo ho bisogno per lo più di silenzio, lavorare senza condizionamenti se non i miei stessi pensieri.
Progetti futuri? A cosa stai lavorando e cosa ti piacerebbe fare?
Nella vita si fanno tanti, forse troppi progetti che ci costringono ad organizzare tempo ed energie in una realtà per me troppo frenetica; per questo, soprattutto in pittura, cerco di difendermi nel lasciarmi andare e seguire un percorso molto istintivo.
Oggi, dopo tanta fatica, tra pittura, illustrazione, tatuaggio, e tanto altro, riesco a vivere con le mie passioni, per cui quale progetto migliore se non continuare a disegnare. Sempre.
Grazie Yari, alla prossima.
DESIGN WITH LOVE
“Bisogna essere curiosi!” – Interview by Rossana Calbi for “Design With Love”
Si muove tra un’arte istituzionale, i suoi lavori sono stati segnalati dal Premio Compat Prize 2013, e un’espressione più complessa e contorta dove esprime una tecnica pittorica violentemente pop.
Hai una formazione classica e da qualche anno ti sei avvicinato al Pop Surrealism. Cosa ti ha mosso verso questa corrente?
Ho sempre portato avanti una ricerca figurativa a trecentosessanta gradi, tanto tecnica quanto espressiva, spaziando tra discipline, tecniche e tematiche differenti. Odio la calcificazione creativa perché altrimenti non ci sarebbe crescita artistica, insomma bisogna essere curiosi! Negli ultimi tempi di fatto ho preso una pausa di riflessione dalla pittura a olio – che considero la massima espressione artistica – per dedicarmi ad alcune serie di opere realizzate in acquerello dal tono pop surrealist; non è solo una pausa meditativa ma anche uno studio figurativo, spesso dai toni forti, che unisce l’aspetto fisico dell’uomo inteso come animale, e le sue bizzarre contraddizioni esistenziali.
Anche prima del Pop Surrealism la tua arte iperrealista era ruvida, la tua non è una ricerca del bello armonioso; che impressione vuoi raschiare con le tue opere?
Credo che il “bello armonioso”, per come lo si intenda, sia una ruffianata. L’Arte stessa è un’illusione ma il suo fine è la Verità, non certo la rappresentazione di quel bello fasullo che tutti vorrebbero vedere. Ciò che mi interessa è creare immagini, tecnicamente belle, che spingano l’individuo a osservare con la mente, esserne catturato per poi spingersi a una comprensione. La vera bellezza non è in ciò che appare, ma in ciò che è! Non certo una bellezza estetica e oggettiva, perché futile e temporanea, quanto piuttosto una percezione intima e soggettiva delle cose che ci circondano perché senza tempo.
Kundera ne L’insostenibile leggerezza dell’essere, scriveva “L’uomo anche senza saperlo compone sempre la propria vita secondo le leggi della bellezza”. Quali sono le leggi della bellezza secondo la tua visione artistica?
L’osservazione come mezzo di comprensione per rivelare ciò che si cela dietro la realtà apparente, entrando in simbiosi con la sola sensibilità dell’occhio verso chi osserva l’opera compiuta e ne voglia codificare il significato, rimanendone segnato. Toccare le corde della mente col solo sguardo. È vero, spesso costruisco immagini proprio partendo dai dettagli perché mi aiutano a raccontare e a dare un certo tono al mio lavoro.
La tua arte è piena di particolari come una scrittura fitta, quale libro ti piacerebbe illustrare?
Non è facile rispondere, ma sicuramente mi piacerebbe illustrare i miti greci, con i suoi personaggi cosi folli e allegorici, nonché ricchi di significato.
TAROT
From a project by Rossana Calbi in collaboration with Stigmazine, a deck of Author Tarots. The Arcana are shrouded in mystery, their interpretation is mysterious and requires the most rogorous study for some: Jodorowsky identifies in the card an optical language that must be explored and interpreted; while for others there is a talent with which one approaches the symbol by recognizing it in an excursus of a previous consciousness. We wanted to tell them in a new way: approaching these Master with a sense of respect and accepting the responsability of the inability to free oneself from a vain essence. In this project that we have been developing for years, we have also kept in mind another warning from the Chilean scholar: an art that does not an art2; and again we have tried to heal from fears and idiosyncrasies by looking at them in the chromatic display of twenty-two artist. We show you a new game, a new reading: twenty-two artist, italian and otherwise, have been invited to choose a Triumph from the Marseille deck.
The “Le Mat” card illustrated by Yari DG
PURE GOLD MAGAZINE
“Macabri, ironici e folli cartoon!” – Interview by Ida Ruggero for Pure Gold Magazine
Un’ artista poliedrico che salta tranquillamente dalla pittura, all’illustrazione fino ad arrivare ai tatuaggi. Ho incontrato Jari Di Giampietro, aka Yaridg.
Tuffarmi nel mondo dell’arte contemporanea, mi dà la possibilità di conoscere da vicino le menti geniali di giovani artisti italiani. Scoprire come il disegno o la pittura possano essere forme di comunicazione così forti e dirette, mi stupisce e mi allieta ogni volta. Prendi gli zombie pop di Paolo Orlandi : espressione della società moderna, e ancora le donne curvy di Andy De Martino e l’accettazione di sè.
In questo viaggio nel mondo dell’arte, ogni singolo incontro, arricchisce le mie idee, mi rende sempre più aperta e consapevole. Così la mia voglia di continuare a “scovare” i talenti in circolazione, cresce sempre di più. Oggi presento Jari Di Giampietro aka Yaridg, realizza tutte le sue creazioni a mano, niente digitale o pc, si lascia trasportare dalle sue emozioni, reinterpretandole sotto forma di “strampalate”, bizzarre e fantastiche opere d’arte.
Ciao Jari, per prima cosa voglio sapere quando e qual’è stato il momento esatto in cui hai capito che ciò che volevi fare nella tua vita era vivere disegnando? Ciao, e grazie per avermi contattato ed apprezzare il mio lavoro. In realtà non ho mai fatto una scelta, non ho mai deciso che disegnare sarebbe stata la mia passione; ho sempre disegnato sin da piccolo senza aver mai smesso e credo che lo farò fin quando continuerò a respirare perchè è la mia natura, il mio modo di esprimermi e di percepire la realtà.
Le tue opere sono un mix di personaggi “burtoniani” pop e fumettistici. Chi o cosa ti ispira quando realizzi un artwork? Tutto ciò che mi circonda; le persone, amici o sconosciuti che siano, le emozioni con le quali percepisco ed interpreto la vita; il mio lavoro si basa da sempre sull’ osservazione, cercando di vedere sempre oltre la realtà apparente.
Ti occupi di pittura, illustrazione, grafica e tattoo. Ma quale di queste preferisci in assoluto e perché? Si, mi piace confrontarmi con diverse tecniche e discipline, mi diverte perchè mi mettono sempre alla prova e con ognuna di esse riesco ad esprimermi in mille sfaccettature. In sostanza sono diversi mezzi di comunicare un’ unica idea, che è quella di un linguaggio figurativo proprio; se dovessi sceglierne una che preferisco maggiormente, forse sceglierei la pittura, perché mi rende libero di creare in maniera solitaria e meditativa.
Qual’è stato il tuo lavoro su commissione più importante e soddisfacente? Ho sempre odiato lavori su commissione, per lo più perchè soffocano l’idea di libertà della mia creazione; i migliori lavori, di fatto, sono stati quelli in cui sono stato libero di dipingere ciò che volevo io, grazie alla fiducia delle stesse persone che me ne chiedevano la commissione. Tra queste un paio di oli su tela della serie “Mani”, in particolar modo le opere “Red Hand” e “Iron Hand”.
Il tuo più grande sogno lavorativo? Disegnare a vita!
3 aggettivi per definire il tuo stile? Ossessivo, bizzarro, meditativo.
JARI DI GIAMPIETRO. LE IDEE
Il mercato italiano dell’arte. Cosa pensi? Pro e contro? Cosa penso? Che sia un mercato folle, volto più al guadagno che al contenuto. Pseudo artisti improvvisati, mercanti e galleristi che fanno solo interessi economici in nome di un’arte che gli appartiene.
Hai trovato difficoltà per inserirti in questo settore? Se sì quali, e come le hai superate? Non so se posso considerarmi “inserito” in un settore; cerco di vivere della mia arte, tra pittura, illustrazione e tatuaggio, tra pubblicazioni, premi ed esposizioni. Certo di difficoltà ce ne sono e ce ne saranno sempre. Il mio è un percorso ambiguo, incerto, senza nessuno che possa indirizzarti in un senso o in un altro, e bisogna farsi una gavetta bella tosta. L’importante è credere fermamente in ciò che si fa ed essere coerenti sempre.
Che consiglio daresti ad un giovane che vuole vivere di arte? Eh eh….di essere consapevoli di tante difficoltà…ma lottare per un sogno ha un sapore che difficilmente può essere imitato.
Pensi che con l’era digitale sia cambiato qualcosa nel mondo dell’arte? Se sì, cosa? Io non lavoro col digitale, sono un tradizionalista e sto bene così. Un po’ come leggere un libro piuttosto che un ebook per il sapore della carta. Credo che il digitale sia un nuovo mezzo di comunicazione come ce ne sono tanti altri, ma non un nuovo modo di osservare.
JARI DI GIAMPIETRO. EMOZIONI E PROGETTI
Emozioni. Le differenti sensazioni che provi quando realizzi un opera. Emozione dipinto su tela? Emozione illustrazione? Emozione Tatuaggio? Di emozioni ce ne sono diverse; certo nell’illustrazione e nel tatuaggio mi diverto molto, creando immagini spesso bizzarre ed istintive, ma è nella pittura che le emozioni si fanno più complicate, contrastanti. C’è la paura di non riuscire più a creare, c’è l’ansia del processo creativo e la serenità arriva solo a lavoro ultimato, quando bisogna fermarsi a contemplare in silenzio il lavoro svolto che già si pensa al successivo. In sostanza una specie di venerazione all’Arte stessa.
Mi sveli un progetto imminente a cui stai lavorando? Non posso svelare nulla perchè in realtà ho troppe idee alle quali non riesco mai a stare dietro ed altre che dovranno vedere la luce tra qualche mese…l’attesa è un piacere!
Dove si possono guardare e anche acquistare le tue opere? Ho da poco rinnovato il mio nuovissimo sito internet dove potete vedere i miei lavori e potermi contattare, e che vi invito a visitare: www.yaridg.net
A Presto!
GOTICO ABRUZZESE
“Tutto questo è bellissimo” – Interview by Antonio Secondo for GOTICO ABRUZZESE magazine
La prima volta che mi imbattei nell’arte estremamente coinvolgente di Yari di Giampietro fu all’interno di K – Libri & Altre Meraviglie, libreria allora gestita dagli amici Max Sanvitale e Fabio di Campli in zona Porta Nuova, a Pescara.
Alle pareti del locale, tra altre opere di ICKS, Matteo “Shokim” Liberi e Davide Mancini erano affisse due enormi tele di Yari raffiguranti, in una, due elefanti specchiati dalle proboscidi incrociate, e nell’altra una mano particolarmente realistica.
Mi colpirono sin dalla prima occhiata per via dell’estremo utilizzo dei particolari impiegati e di una tecnica sapiente, figlia di anni di studio e dedizione.
All’epoca mi sarebbe piaciuto incontrare Yari per scambiare quattro chiacchiere sul suo lavoro e sul lirismo alla base delle sue opere, ma non accadde mai. Saperlo oggi un interessato lettore di questo blog ha però fatto sì che le nostre strade tornassero ad incrociarsi, e per non farmi sfuggire l’occasione una seconda volta ho deciso di intervistarlo.
1. Ciao Yari, innanzitutto: quando hai iniziato a disegnare e a dipingere?
Ciao, e grazie per avermi contattato! Beh come dico sempre in realtà non ho mai deciso di fare ciò che faccio; ho iniziato sin da piccino come tutti, con l’unica differenza di non aver mai smesso, anzi in realtà ho sempre coltivato con sacrificio e dedizione questa mia ricerca figurativa che poi è la vita mia.
2. Le tue opere descrivono correnti e stili molto diversi. In alcune c’è qualcosa di pop, in altre punte di iperrealismo. Alcune tele sono visionarie, oniriche, come quelle di ispirazione afro, altre più descrittive o cartoonistiche, come nel caso dei puppet figurativi che sembrano quasi venire dal mondo dei graffiti di strada. In base a cosa scegli di sperimentare diverse tecniche?
Quand’ero piccolo mi nutrivo di fumetti, da Topolino a Spider-Man , per cui ho avuto una base fumettistica che col tempo, anno dopo anno, si è trasformata sempre più, spaziando all’illustrazione e alla pittura, e non solo.La curiosità di vari linguaggi figurativi mi ha spinto sempre a studiare ogni singolo aspetto della raffigurazione grafica e nelle varie discipline; la cosa più affascinante per me è sapere che c’è sempre più da imparare, osservando e disegnando, senza mettere limiti alla creatività.
Quella delle “mani” è stato un vero e proprio periodo della tua arte, cos’è che ti affascina, o ti ha affascinato, di questo soggetto in particolare?
Inizialmente avevo intenzione di dedicarmi ad una serie di ritratti (cosa che ho ancora in mente) ma subito dopo sostituii i visi con le mani, trattandoli come ritratti appunto; soggetti tra i più interessanti in campo figurativo, con una propria identità ed una struttura che mi hanno dato il pretesto di studiare al meglio spazio e luce. Effettivamente sono le opere alle quali sono più affezionato.
Cosa leggi di solito?
Ultimamente sto prendendo la cattiva abitudine di fare ricerche e letture sul web, molto più veloci e comunque inerenti ai miei interessi quali la pittura, l’illustrazione, il tatuaggio, la fotografia e cosi via, ma continuo a leggere quando ho tempo prediligendo testi visionari; ultimamente sto leggendo le pubblicazioni di Haruki Murakami.
Il fatto di aver iniziato a tatuare ha influito sulla tua produzione artistica?
In realtà non credo ci sia un’influenza di una tecnica su un altra . Ciò che maggiormente mi affascina del tatuaggio è disegnare direttamente sulle persone, instaurando un rapporto di fiducia e rispetto, a tratti anche di amicizia con le stesse.La cosa più interessante è proprio cercare di apprendere il più possibile da ogni singola disciplina e avere un bagaglio figurativo più vasto e maturo; per me le varie discipline sono solo mezzi per poter comunicare un’idea molto più vasta.
Tra le tue illustrazioni c’è qualche piccolo lavoro di chiara ispirazione abruzzese. Mi è sembrato di vedere, tra gli altri, un Sant’Antonio Abate e un Guerriero di Capestrano. Cosa ti interessa in particolare della cultura e dell’identità della nostra regione?
Amo la mia Terra. La nostra storia, la nostra identità, la nostra cultura appartengono ad essa e rispettarla significa rispettare se stessi e le culture altrui.E poi, la nostra regione, come il vostro blog insegna, è una terra ricca di bellezza, natura e misticismo come poche.
Insieme al Sant’Antonio mi è sembrato di vedere un San Michele Arcangelo, entrambi dipinti in una veste grafica molto insolita per loro. Com’è nata l’idea di raffigurarli?
Ho dipinto queste figure proprio per delle iniziative del mio stesso paese, Città Sant’Angelo, tra l’altro uno dei borghi più belli d’Italia.Quella di San Michele in particolar modo è un’illustrazione ispirata direttamente da una statua lignea e ben colorata che si trova, protetta da una teca, all’interno della Cattedrale di San Michele Arcangelo e che sin da piccolo mi colpì particolarmente.
Se un amico pittore ti chiedesse di organizzargli un Gran Tour dell’Abruzzo in stile primo ‘900 dove lo manderesti?
Troppi posti, castelli, chiese, resti, montagna, costa…l’Abruzzo è davvero uno spettacolo, c’è davvero l’imbarazzo della scelta, ma sicuro avrei un occhio di riguardo agli Eremi della Majella, un posto che adoro, ricco di natura mistica.
C’è qui Guerino il Teschio, mascotte ufficiale di Gotico Abruzzese, che continua a pressarmi per avere un suo ritratto schizzato da poter conservare. Vuoi fargli questo regalo?
Ahahaha….ma certo, Guerino il Teschio! Vi seguo e continuerò a farlo, per cui con gran piacere! A presto!!
EXIT VOTO
June 28 – July 7, 2016, Parione9 Gallery, Roma – Italy
On Tuesday 28 June at 7:00 pm Parione9, the art gallery in the heart of Baroque Rome in Piazza Navona, inaugurates Exit Voto, a collective exhibition curated by Rossana Calbi. The space of gallery owners Marta Bandini and Elettra Bottazzi hosts the works of 110 Italian artists who were commissioned to create 110 hagiographic representations. Christian symbolism was the object of the artists’ investigation, who sought to represent its social truths by referring to the iconographic language of our religious culture that accompanies us in our daily lives. The 110 works on paper are made in a small format, 15×18 cm, to recall the “holy cards”, with prayers written on the back that we found in our grandmothers’ drawers. These images are the testimony of an ancient devotion that, in this exhibition, mark the exit from the rigid constraints that man often places on his actions. The words of Saint Anselm Fides quaerens intellectum (faith requires reason) were the warning in the systematic construction of this artistic project: the crystallizations of duties and taboos in our thinking deserve the reward of devotion. In the ex voto suscepto, in the promise made, perhaps we can find the right redemption and grant ourselves that grace that we seek in prayer towards others. From 28 June to 7 August 2016, the 110 Italian artists bring their “holy cards” to the heart of a Rome that is slowly moving towards the new Jubilee. The installation is curated by Francesca Toscano with Marta Bandini and Elettra Bottazzi.
A COLPI DI MATITA 2.0
Interview by Marta Latina for ORGANICONCRETE magazine
Descriviti con un “tweet” (140 caratteri).
Studio con gli occhi, parlo con le mani.
Come hai imparato a “disegnare”?
Come tutti i bambini…disegnando…senza però aver mai smesso; addomesticando linee e colori con una sempre piu vivace curiosità di tutto ciò che mi circonda; disegnando di tutto su qualsiasi cosa, sempre e in una continua ricerca stilistica, tanto tecnica quanto espressiva.
24 ore, qual è la TUA ora e perché?
Più che ora, che mi costringerebbe in un minuscolo spazio, preferisco quel momento in cui il sole inizia ad andar via e la giornata sembra finire lasciando spazio ad un tempo molto piu intimo e meditativo, di sicuro migliore per poter pensare e, dunque, creare liberamente lontano dalla frenesia giornaliera.
Immagina un foglio bianco, qual è il processo creativo che segui?
Mi mordo le dita con la sensazione di affogare nel caos delle mie idee.
Come essere bombardato da diversi stimoli con la paura di non riuscire a creare nulla.
Poi pian piano, a vari passaggi inizio a tirar fuori un’immagine, sempre ben diversa dal bozzatto iniziale dal quale ero partito, e solo quando arrivo alla sua conclusione, in particolar modo nei dettagli, riesco a provare sollievo, a volte soddisfazione nel lavoro ottenuto. Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Odio il pc, odio lo schermo luminoso, amo la carta e l’odore del colore, sia essa grafite, acquarello o olio.
Non credo si debba pensare che il moderno debba sempre essere tecnologico. Il digitale è sicuramente una nuova “tecnica”, ma non è “superiore” ad altre.
Io amo disegnare, avere il pieno controllo della mia mano sulla carta, e mescolarmi con essa.
Momento marzullesco: fatti una domanda e datti una risposta
Vuoi muoverti a dipingere qualcosa di serio? Hai ragione….
Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Sarebbe riduttivo limitarsi ad un solo illustratore; io in realtà mi ispiro molto all’intera storia dell’arte, a grandi autori e a grandi periodi storici, che mi stimolano nella loro grandezza a far di meglio.
Final bonus question: Facendo dei salti qua e la tra il tuo sito e le foto pubblicate su fb, mi salta all’occhio un particolare: la tua arte è molto surreale, (oggi mi sembra di aver “rubato” l’intervista alla nostra redattrice Eva ) ma nello stesso tempo la parte che nelle tue illustrazioni mi sembra curata con maggior minuzia ed estrema precisione è la mano.
Nelle tue illustrazioni non ce n’è una in cui il protagonista non sia intento a fare qualcosa proprio con le mani: dipingersi tatuaggi con un pennello, liberarsi dalla pelle come fosse un copri abito, stringere, toccare, abbracciare, mostrare… e tutto con le mani.
Nel caso in cui non fossi una visionaria e tutto il film che mi sono fatta fosse vero…c’è un motivo preciso per cui le mani diventano quasi le protagoniste?
No, non sei una visionaria, è un’ ottima osservazione !
Bhè si, in effetti ci sono delle simbologie ricorrenti nei miei lavori, che vanno a pari passo con le mie ricerche stilistiche.
Negli ultimi tempi, per quanto riguarda la pittura ad olio, ho realizzato una serie di opere che solo raffigurano mani. Questa è stata una scelta fatta sia in base ad una questione tecnica, perché mi consentiva di studiare una serie di problematiche riguardanti la luce e lo spazio o la costruzione dell’ immagine vista la figura della mano molto articolata, sia creare una serie ritrattistica non di visi quanto di gesti.
Nelle illustrazioni ad acquerello, invece, alle mani spesso vengono affiancati anche gli occhi, ennesimi simboli ricorrenti.
Il mio lavoro figurativo è, di fatto, basato principalmente sull’ “Osservazione”, spesso diretta di una figura, e dal seguente ” lavoro artigianale” nel trascrivere ciò che ho studiato; dunque Mani e Occhi sono i principali strumenti di lavoro, e senza di essi pennelli e matite non saprebbero come muoversi.
LeCOOL Roma 37
Interview and cover creation for the magazine LeCool Roma 037
Ciao Yari, come va? Che ci racconti di bello?
Bha, tutto bene….certo potrebbe andar meglio ma come si dice “chi si accontenta gode”, anche se in realtà non mi accontento molto facilmente e cerco sempre di tenermi in ebollizione, in una costante e vivace ricerca creativa.
Anzi colgo l’occasione per ringraziarvi per avermi dedicato una copertina.
Cosa ci hai disegnato per la copertina di questa settimana?
Volevo cogliere l’occasione per dedicare una copertina al classicismo ma senza il mio solito tono pop-splatter e cosi vi ho proposto un acquerello con una pin-up invitante davanti una pittura murale romana in decadenza dalle cui crepe esce fuori il nome del nostro magazine!
Sul tuo sito c’è una sezione di lavori dal titolo “osservazione”…
Esatto. La sezione di cui parli è quella dedicata alla pittura ad olio che considero la massima espressione figurativa.
Credo nell’osservazione come unico mezzo di ricerca e in tal modo unico strumento in grado di codificare la realtà oltre la sua normale apparenza nell’estenuante tentativo di capirne i segreti più profondi.
L’Arte è la massima espressione del pensiero umano e per poterne godere bisogna saperla osservare.
Nei tuoi lavori vedo un misto di contemporaneità e classicismo, sia per le tecniche che usi che per i tratti grafici. Conflitto o convivenza pacifica?
Sì è vero; in realtà non si tratta né di conflitto né di convivenza, ma solo di un giusto equilibrio.
Odio gli estremismi perché ignoranti; non sopporto chi rifiuta la tradizione perché giudicata erroneamente vecchia tentando di inventare soluzioni contemporanee che di originalità hanno ben poco cosi come odio chi nega la modernità soffocandosi tra gli antichi successi senza più andare avanti.
L’arte è un percorso che va a pari passo con l’ingegno umano e le sue emozioni, sin dal primo e affascinante graffito primitivo ad oggi, non c’è nulla di vecchio ne di nuovo, ma solo una costante ricerca nella quale continuare a crescere.
E a proposito di “conflitti”, so che non sei di Roma, ma qual è il tuo rapporto personale e artistico con questa città, e con le metropoli in particolare? Purtroppo non ho avuto modo di vedere molte metropoli, ma ho avuto la fortuna di vivere alcuni anni nella capitale che considero -come si dice- una mia seconda patria.
Roma è una città che ti conquista subito; enorme e vivace, con quella frenesia urbana che si mescola alle imponenti rovine che non muoiono mai e che la rendono ogni giorno sempre diversa e perciò sempre stimolante.
Dove possiamo vedere dei tuoi lavori, sia dal vivo che sul web?
Principalmente sul mio sito ufficiale www.yaridg.net dove potete trovare una vasta selezione dei miei lavori in diverse sezioni, tra fumetto illustrazione e pittura o sulla mia pagina facebook “YariDG” dove potete tenervi aggiornati su mostre ed eventi sia in Italia che all’estero.
Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Continuare a creare immagini, sempre e comunque, in una ricerca figurativa senza fine.
A questo punto mi piacerebbe concludere con una citazione del vecchio Van Gogh: i quadri più belli sono quelli che si sognano fumando la pipa a letto, ma che non si fanno.

FANTASTICHERIE DI UN VIAGGIATORE SOLITARIO
On the occasion of the release in theaters of “Fantasticherie di un viaggiatore solitario”, the first work by Paolo Gaudio made in mixed technique, live action and stop motion animation, 27 artists and illustartors of the Lowbrow and Pop Surrealism national scene are inspired by the suggestions and themes of the film in a collective exhibition (curated by Rossana Calbi and Giulia Piccioni), which aims to be both a gtribute and a reinterpretation of Gaudio’s feature film. These are the two works of the artist.